Il potere dell'immaginazione

L’immaginazione è uno dei poteri più grandi che abbiamo: ci permette di viaggiare, di cambiare luogo, di muoverci nello spazio e nel tempo senza spostarci realmente di un millimetro da dove siamo con il nostro corpo fisico. L’immaginazione ci permette di riabbracciare persone lontane o appartenenti ormai ad altre dimensioni, di rivedere luoghi cari e distanti, di fantasticare su mondi possibili.

Ma, più di ogni altra cosa, l’immaginazione ci permette di creare la nostra realtà.


Cosa significa immaginare?

In me mago agere: lascio agire il mago che è in me.

Questa frase sembra un mantra, un’affermazione, una formula magica. E in un certo senso lo è.

Quando immagino disegno un mondo, lo creo, e quanti più dettagli riesco ad aggiungere a quello che vedo, tanto più lo percepirò come reale: la mente non distingue fra eventi reali ed eventi immaginari. Se credo fortemente che una situazione sia vera, se riesco a viverla intensamente come tale, allora l’Universo si adopererà perché lo diventi davvero. Credere che qualcosa sia reale significa viverlo in prima persona e non da spettatore, significa dare a quella cosa dei colori, dei profumi, delle connotazioni molto precise che possano risvegliare in me le emozioni che proverei se vivessi davvero quell’esperienza. E saranno le emozioni ad attirare vibrazionalmente quella cosa nella mia vita.

Attenzione: se è vero che l’Universo si attiva pensando a come recapitare quello che ho immaginato, è altrettanto vero che io stesso/a devo darmi da fare perché quanto creato con la fantasia e visto con gli occhi della mente possa concretizzarsi e materializzarsi nella mia vita. Darsi da fare significa da una parte agire, dall’altra assumere un atteggiamento di ascolto attivo nei confronti del mondo circostante, perché i segnali ed i messaggi possano arrivare in qualsiasi momento ed in qualsiasi forma. Si possono davvero aprire porte là dove apparentemente non esisteva nulla.


Ci sono regole per l’immaginazione?

Le leggi universali hanno regole molto precise: non si può immaginare che per se stessi. Non è possibile chiedere qualcosa per altre persone, perché non sarebbe giusto, per quanto generoso ci possa sembrare il nostro atto, in verità va ad intaccare il libero arbitrio altrui. E noi non sappiamo quale percorso di vita stia facendo quell’anima, non sappiamo quali esperienze sia venuto/a a fare, non possiamo prenderci la responsabilità delle conseguenze di un desiderio che si avvera nella vita di un altro essere umano.


Quello che chiediamo deve essere in linea con l’idea di Bene Supremo e soprattutto con quella che è la nostra missione di vita: per questo è fondamentale prendersi dei momenti per domandare a se stessi in cosa ci si sente realizzati, a quale scopo si pensa di essere atterrati qui.


Non possiamo immaginare di avere cose che appartengono ad altri, né di entrare in relazione con quella persona in particolare, perché anche in questi casi staremmo giocando con la libertà altrui e questo non sarebbe corretto.


Determinazione e responsabilità

Si dice che bisogna stare molto attenti a quello che si desidera e che si immagina con forza, perché si può realizzare. Bisogna infatti prendersi la responsabilità dei propri desideri, essere pronti e preparati ad accoglierli: se desidero vincere una grossa somma di denaro, ma non ho la capacità di gestire le mie finanze, probabilmente quell’evento potrebbe crearmi una serie di problematiche a cui non saprei fare fronte. Se desidero trovare il grande amore, ma sono una persona arida o piena di irrisolti, rischio di attirare a me una persona con vibrazioni simili e di ritrovarmi in una relazione tutt’altro che appagante. Se desidero intensamente avere successo in un determinato ambito lavorativo, devo essere disposto/a a cambiare la mia vita. E’ necessario ricordarsi che i miracoli accadono fuori dalla propria zona di comfort, ecco perché nel momento in cui mi immagino in un’altra realtà è importante sentire quello che sentirei se ci fossi davvero. Questo può essere un buon modo per capire se davvero quella cosa fa per noi, se è in linea con la nostra essenza.


Impariamo dai bambini

I bambini sono sempre i nostri migliori maestri, dovremmo prendere esempio da loro ed imparare ad osservarli. I bambini giocano con l’immaginazione, vivono, grazie al gioco simbolico, esattamente come se il mondo da loro creato fosse vero. L’adulto molto spesso non riesce a capire quanto sia potente tutto questo e pretende che il bambino esca in maniera immediata dal gioco, secondo quelli che sono i suoi tempi. Invece è fondamentale avvisare i bambini che il tempo del gioco sta per finire, perché si possano preparare gradualmente a venirne fuori. L’immaginazione dei bambini, se stimolata in maniera adeguata e lasciata libera, non ha limiti: i limiti li mette la mente adulta, una mente educata al non si può e al non è possibile. Ma i limiti sono spesso delle vere e proprie prigioni mentali che non permettono a noi adulti di cogliere la purezza e la bellezza del mondo infantile. Ne ‘Il piccolo principe’ tutto questo è descritto molto bene, ed io stessa ne ho fatto esperienza quando lavoravo nelle scuole dell’infanzia e sentivo colleghe educatrici ammonire i bambini perché non avevano colorato il cielo di azzurro o l’erba di verde o perché la casa che avevano disegnato non era a forma di casa. Ho visto un bambino rattristarsi perché gli era stato detto che il suo cielo non andava bene, che il cielo nero non esiste. Ma lui aveva disegnato il cielo della notte. Invece di interpretare in maniera supponente dovremmo umilmente imparare dai bambini. Mio figlio ha disegnato un sole blu (il sole del mare), un sole rosa (il sole del tramonto) e mi regala quotidianamente dipinti che sono delle vere poesie, ma quando me li porta cerco di stare in silenzio e di fare un passo indietro, di non dare interpretazioni. Lascio che sia lui a raccontarmi.


Ci sarà sempre qualcuno che ci dirà che quello che immaginiamo non è possibile, che non può realizzarsi: forse dovremmo scegliere le persone con le quali condividere i nostri desideri, o forse dovremmo custodirli come qualcosa di infinitamente prezioso fino a quando non si realizzano.


Iresha Totaro


Libri consigliati


Il piccolo Principe di Antoine de Sain-Exupéry

Il potere dell’immaginazione di Neville Goddard

Anatomia della coscienza quantica di Erica Francesca Poli